SIGNIFICATO CLINICO
Si tratta di un esame svuotato di ogni significato clinico se non quello di mettere in evidenza la presenza di gammopatie monoclonali, che si associano ai disordini caratterizzati dalla proliferazione di un clone di plasmacellule (es. mielomi, macroglobulinemia).

INDICAZIONI CLINICHE
Screening delle gammopatie monoclonali.

TIPO DI CAMPIONE
Il paziente si deve sottoporre ad un prelievo di sangue e/o urina.

PREPARAZIONE
E’ necessario osservare un digiuno di almeno 8 ore, è ammessa l’assunzione di una modica quantità di acqua.

Nel caso di richiesta su urina: raccogliere le urine emesse nella seconda minzione del mattino. Svuotare la vescica gettando le prime urine emesse. Dopo aver lasciato intercorrere un tempo minimo di 2 ore, raccogliere tutte le urine emesse nella seconda minzione mattutina. Le urine raccolte devono essere necessariamente del mattino.

VALORI DI RIFERIMENTO
Siero

Albumina: 3.70 – 0,50 g/dL
Globuline alfa1: 0.13 – 0,29 g/dL
Globuline alfa2: 0.45 – 0,94 g/dL
Globuline beta: 0.60 – 1,15 g/dL
Globuline gamma: 0.68 – 1,50 g/dL
Urine
Tracciato non rilevabile

NOTE
Relativamente frequente (4% dei pazienti con più di 70 anni ) è il riscontro di gammopatie monoclonali di significato incerto (MGUS) che possono essere benigne o associate ad altre patologie (es. carcinomi) ma che talvolta (fino al 25 % dei casi) possono tuttavia progredire verso un processo maligno B-cellulare o un mieloma, che può manifestarsi clinicamente anche dopo 20 anni. È impossibile predire l’evoluzione ed è quindi consigliabile tenere sotto osservazione i pazienti mediante periodico dosaggio delle IgG, IgA e IgM ed elettroforesi sierica.