SIGNIFICATO CLINICO
Esiste una associazione diretta tra la malattia coronarica e la concentrazione nel siero del colesterolo legato alle lipoproteine a bassa densità (LDL o Low Density Lipoprotein). A differenza delle HDL, le LDL sono formate prevalentemente da colesterolo ed hanno un basso contenuto relativo di proteine (vedi apolipoproteina B). La stima della concentrazione del colesterolo LDL nel siero viene eseguita mediante la formula di Friedewald che mette in relazione le concentrazioni misurate di trigliceridi, colesterolo totale e colesterolo HDL.

INDICAZIONI CLINICHE
Valutazione del rischio di malattie ischemiche cardiovascolari. Sorveglianza nei regimi dietetici e in corso di terapia ipocolesterolizzante.

TIPO DI CAMPIONE
Il paziente si deve sottoporre ad un prelievo di sangue.

PREPARAZIONE
È necessario osservare un digiuno di 12 ore, è ammessa l’assunzione di una modica quantità di acqua. Si raccomanda, nei giorni che precedono il prelievo di mantenere una dieta quanto più possibile abituale.

VALORI DI RIFERIMENTO
Valori desiderabili: <130 mg/dL Valori di rischio vascolare moderato: 130 - 159 mg/100ml Valori di rischio vascolare elevato: >160 mg/100m

NOTE
La formula di Friedewald non è applicabile quando la concentrazione dei trigliceridi supera i 400 mg/dL o nei pazienti con iperlipoproteinemia familiare di tipo III.
Un aumento della concentrazione totale di colesterolo nel siero è normalmente (ma non necessariamente) associato ad un aumento relativo del colesterolo HDL. Per una corretta valutazione del rischio di infarto miocardico è pertanto consigliabile separare e misurare le frazioni delle LDL.